Caso Nsa: Cannistraro, intelligence europee sapevano cosa accadeva


L'ondata di indignazione suscitata in Europa dalle rivelazioni di Edward Snowden sulle attività della Nsa, con le dure prese di posizione di Berlino e Parigi, dimostra che l'opinione pubblica europea "non è stata informata adeguatamente" dai propri governi di ciò che i servizi di intelligence del Vecchio Continente, "compresi quelli italiani" "sapevano molto bene". Ed e' "colpa dei governi" l'assenza di un dibattito pubblico in Europa sul tema della privacy e della sicurezza, come quello che ci fu negli Usa quando fu varato il Patriot Act.

Lo dice all'Adnkronos Vincent Cannistraro, ex direttore della Cia a Roma, del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca e dell'Antiterrorismo a Washington. Cannistraro è molto duro nei confronti di Snowden, definito "un hacker". "Si può credere a tutto quello che racconta?", si domanda Cannistraro, per il quale l'ex informatico della Nsa fornisce "solamente delle tessere del puzzle", senza incastrarle "nel contesto". 

E il contesto è dato da quanto è accaduto dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, con la necessità di fronteggiare la minaccia terroristica internazionale. "Il fatto che le democrazie collaborino non dovrebbe essere una sorpresa, ma una necessità", dice ancora Cannistraro. Il concetto di privacy, del resto, per Cannistraro è cambiato da tempo. "Non capisco a cosa la gente stia reagendo, la privacy se n'è andata da tempo", basta acquistare qualcosa online, ad esempio, per capire che gli inserzionisti pubblicitari su internet "sanno dove sei, conoscono i tuoi intessi". 

Meno comprensibile, però, ammette Cannistraro, è l'attività di spionaggio della Nsa ai danni degli uffici Ue o dell'ambasciata italiana a Washington. "Non mi sembra logico", dice, "è improbabile che vi fosse una qualche utilità". Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha promesso ai leader europei che fornirà spiegazioni sul presunto spionaggio da parte dei servizi delle agenzie di intelligence Usa ad autorità dell'Unione Europea appena la sua squadra avrà esaminato le accuse.

Nel frattempo Edward Snowden ha ritirato la richiesta d'asilo in Russia: la talpa del Datagate è ancora nell'area internazionale dell'aeroporto moscovita di Sheremetievo e da lì ha presentato, attraverso l'ufficio legale di Wikileaks, richiesta d'asilo a ventuno Paesi, compresa l'Italia, ma anche Germania, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Brasile, Cina, Ecuador. La presenza di Snowden in Russia sta causando frizioni tra Mosca e Washington: Vladimir Putin ha detto di poter accettare che la talpa resti, ma a condizione che taccia.


Via: Adnkronos

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