I bambini scomparsi si cercano in Usa attraverso Facebook

Anche Facebook contribuirà alle ricerche dei bambini scomparsi negli Stati Uniti. A partire da oggi infatti gli utenti del social network potranno chiedere di ricevere i bollettini relativi a casi che interessano lo Stato in cui risiedono e che vengono diffusi da Amber Alert, il sistema istituito a seguito dell'uccisione di una bimba di nove anni - Amber Hagerman, da cui ha appunto preso il nome. Amber Alert nasce da una partnership volontaria tra forze di sicurezza, media, trasporti e diffonde per il tramite dell'Emergency Alert System (EAS) alle emittenti e ai responsabili dei Trasporti dei diversi stati i bollettini relativi ai diversi casi di bambini sequestrati.

Polizia postale ripulisce oltre mille siti da materiale pedopornografico


La Polizia postale e delle comunicazioni, in collaborazione con Europol, ha scoperto l'esistenza di un organizzazione criminale che, infettando i server di aziende legali, riusciva a mascherare un commercio illegale. Il gruppo, si introduceva nei server di siti web (oltre 1000) di piccole aziende privi di efficaci sistemi di sicurezza attraverso trojan. 

L'organizzazione inviava mail "spam" che, una volta aperte, permettevano di prendere il controllo dei Pc dei navigatori diventando parte di una botnet. Questo programma provvedeva a reindirizzare gli utenti verso siti illegali che ospitavano annunci per la vendita di materiale pedopornografico. Questa tecnica, chiamata Web masquerading, è venuta alla luce dopo due anni di indagini iniziate dopo la segnalazione di una signora che, navigando per comprare un regalo ai nipoti, si è ritrovata su un sito illegale.

Si spacciava per fotografo di Hello Kitty su Facebook, arrestato pedofilo

Su Facebook adescava ragazzine spacciandosi per fotografo addetto al casting per la pubblicità di una linea di costumi da bagno di Hello Kitty.  Ovviamente l’orco mentiva ma grazie a questo stratagemma, facendosi scudo con l’immagine rassicurante della gattina giapponese, riusciva a convincere le sue vittime a spogliarsi in webcam e valutare così la rispondenza ai requisiti fisici necessari per le modelle della campagna promozionale. I video venivano immagazzinati dal sedicente fotografo e sono stati trovati dalla polizia postale nel corso della perquisizione domiciliare.  Per l’uomo, che è tuttora detenuto, sono scattate le manette con l'accusa di produzione di materiale pedopornografico. (Quotidiano.net)