Addio a Steve Jobs, genio del computer lascia lo spirito alla base Apple

L'uomo simbolo dell'era digitale ha perso la sua battaglia contro il cancro. Il fondatore della Apple, Steve Jobs e' morto: aveva 56 anni e da sette combatteva contro una rara forma di tumore al pancreas. "Apple ha perso un genio visionario e creativo e il mondo ha perso un uomo speciale. Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui hanno perso un caro amico e un mentore. Steve lascia dietro di se' cio' che solo lui avrebbe potuto creare e il suo spirito sara' per sempre alla base di Apple".

Cosi la societa' di Cupertino ha annunciato la scomparsa di Jobs, invitando i lettori a scrivere messaggi all'indirizzo rememberingsteve@apple.com. Il papa' della Apple aveva formalmente lasciato la carica di amministratore delegato al suo braccio destro, Tim Cook, lo scorso mese di agosto, dopo 35 anni di inarrestabile ascesa nel mondo dell'IT che hanno rivoluzionato il modo di concepire il computer, la musica, la telefonia. L'ultima sua creatura, l'Ipad, lanciata nel 2010, ha stregato il pubblico tanto quanto l'IPhone, l'Ipod o Itunes.

L'ultima sua apparizione pubblica risale allo scorso 7 giugno quando Jobs, provato e dimagrito, ha partecipato alla seduta del consiglio comunale di Cupertino per presentare il progetto di un nuovo campus aziendale. Non ha mai smesso di "creare", riferiscono amici e collaboratori, e la malattia ha reso il suo lavoro ancora piu' febbrile. Ma fino alla fine Jobs ha rinunciato a riconciliarsi con il suo padre biologico, Abdulfattah Jandali, un siriano-americano che lo aveva abbandonato ai genitori adottivi Paul e Clara Jobs di Mountain View, in California.

Fonte: AGI

Mozilla Firefox 7 disponibile per il download, più veloce e sicuro


Mozilla ha rilasciato ufficialmente Forefox 7 per Windows, Mac e Linux. Mozilla Firefox, disponibile ora in più di 70 lingue, fornisce una veloce esperienza di navigazione web per gli utenti e nuovi strumenti per aiutare gli sviluppatori a creare velocemente siti e applicazioni web. "Firefox gestisce la memoria in modo più efficiente per offrire una agile esperienza di navigazione web. Gli utenti noteranno in Firefox più velocità ad aprire nuove schede, cliccando sulle voci di menu e i pulsanti sui siti web.

Chrome si aggiorna alla versione 14 disponibile per il download


Google rilascia Chrome 14, la nuova versione del browser con tecnologia Native Client (NaCl). La nuova versione risolve 32 falle e ottimizza il supporto ai Mac, di recente aggiornati al nuovo Mac Os X Lion. La versione 14.0.835.163 è compatibile con il nuovo sistema Mac OS X 10.7. Il browser Chrome 14 supporta le API Javascript Web audio. Native Client è una tecnologia open source che permette al codice C e C++ di girare in sicurezza nel browser. Google ha anche aggiunto due tecnologie destinate principalmente agli sviluppatori come il supporto alle Web Audio API, per aggiungere effetti sonori avanzati all’interno delle pagine.

Enel, azienda informa: circola e-mail truffa su rimborsi bollette

Enel informa che in questi giorni sta circolando, da un indirizzo apparentemente riferito ad Enel, una mail dal contenuto ingannevole. Con la promessa di ricevere un rimborso sulla bolletta, il destinatario e' invitato a compilare un modulo con i propri dati personali. Questa e-mail, sottolinea una nota, non e' stata inviata ne' da societa' del Gruppo Enel ne' da societa' da essa incaricate. Si tratta di un tentativo illegale di estorcere i dati personali dei destinatari, simile a quelli piu' volte denunciati da Poste o istituti bancari. Seguendo infatti le istruzioni riportate, il cliente si collega al sito del truffatore e gli trasmette le proprie informazioni personali che potrebbero essere successivamente utilizzate in modo illecito. Enel sta provvedendo a tutelarsi nelle sedi piu' opportune e invita chiunque riceva questo falso messaggio a non dar seguito alla richiesta di dati e a segnalarlo alle forze dell'ordine, all'indirizzo www.commissariatodips.it nella sezione Sicurezza Telematica.

Rilasciato Firefox 6: più velocità, nuove caratteristiche e bug risolti

Mozilla ha lanciato Firefox 6, l'ultimo aggiornamento per il popolare web browser. Mentre una pre-release build di Firefox 6 è stato resa disponibile la scorsa settimana, il vero, ufficiale Firefox 6 è appena stato rilasciato. A sei settimane dal rilascio di Firefox 5, l'ultimo aggiornamento porta numerose nuove caratteristiche, migliori prestazioni e bug corretti, ma nulla di innovativo. I tempi di avvio del browser sono stati ulteriormente ridotti grazie al lavoro degli ingegneri Mozilla, mentre alcuni cambiamenti alla barra degli indirizzi permettono di comprendere più velocemente l’indirizzo del sito web che si sta visualizzando. L'elemento dell'interfaccia utente, che mette in luce se la connessione a un sito web tramite una connessione criptata, è ora più grande e più facile da individuare. Il dominio di un sito web è ora messo in evidenza, il che lo rende più facile da distinguere in un lungo URL. Per gli utenti Panorama Firefox 6 si avvia ora più velocemente, dal momento che vengono caricati solo i gruppi Panorama che sono attivi e selezionati. Firefox 6 è scaricabile dal sito ufficiale o come aggiornamento dal menu opzioni del browser.

Phishing su Facebook attraverso posta e casella e-mail


Sono stati segnalati nuovi tentativi di phishing a danno degli utenti di Facebook. I cracker informatici "rubano" l'identità virtuale degli iscritti diffondendo messaggi-trappola che indirizzano il destinatario su siti camuffati e carpiscono i suoi dati personali. Lo strumento di cui si servono i pirati è il collegamento, apparentemente innocuo, abbinato a un messaggio che stimola la curiosità del lettore. Se l'utente si riceve un messaggio apparentemente inviato da un amico del proprio network, la sua soglia di attenzione sarà più bassa, e dunque sarà più probabile che non si preoccuperà troppo degli aspetti legati alla sicurezza e alla riservatezza. Può succedere, così, che l'utente riceva un messaggio da un contatto Facebook che invita a seguire un link, ritrovandosi improvvisamente su un sito che sembra, ma non è, la pagina di Facebook Disabled e invita a reintrodurre i propri dati di accesso. Un messaggio che si può ricevere è il seguente:

"Oggetto: Facebook account disabled

Facebook requires users to register their accounts, as
proof of the authenticity of the account.
This is because many people who use false identities in
their profile that violates our Terms of Use.

Please confirm within 24 hours if you suspect that this
is our fault. If you do not confirm the system will
automatically close your facebook account permanently
with the presumption that such indication is correct.

Please confirm your facebook account on the link below:

http://apps-facebook-******-cancellation-account-disabled.tk/

Thank you for helping improve our service.

Facebook ™ Security
Facebook security @ 2011 copyright networks inc."

Una volta carpiti i dati, i cybercriminali potranno rubare il vostro account Facebook e impossessarsi dei vostri contatti, servendosene per le loro attività criminose. La regola da seguire sempre in relazione al "social phishing" è quella di diffidare dei collegamenti, anche se inseriti in messaggi che sembrano provenire da un amico o da Facebook in questo caso. Lo stesso discorso vale per le e-mail che ricevete nella vostra casella di posta elettronica. Se avete già effettuato l'accesso al social network non dovete per alcun motivo reintrodurre la vostra e-mail e password per utilizzare sedicenti applicazioni. Nel caso vi troviate a visualizzare messaggi o richieste del genere, chiudete la pagina in questione senza inserire alcuna informazione. Se un amico vi invia un messaggio di phishing dal proprio profilo, è possibile che il suo account sia stato violato. Gli utenti faranno bene a utilizzare una password diversa tra quella di accesso a Facebook e quella utilizzata per l'accesso alla e-mail.

Falso: "dal 20/11/2011 obbligatorio su Facebook inserire il cellulare"

Una nuova bufala sta facendo il giro su Facebook. Il post in questione avverte l'utente che dal giorno 20 Giugno 2011 sarà obbligatorio per tutti gli iscritti al social network, la registrazione sulla piattaforma con numero di cellulare con lo scopo - leggiamo testualmente - di "permettere alle autorità giudiziarie di rintracciare in brevissimo tempo gli autori di Pagine deplorevoli all’interno di facebook [...] L'inserimento del proprio numero telefonico è obbligatorio a partire dal 20/06/2011 una volta che si inserisce Username & Password...". Come spiegato in questo post, Facebook non obbliga alcun utente ad inserire il numero di telefono sul proprio profilo, nè per i vecchi, nè tantomeno per i nuovi iscritti. Inoltre leggiamo sempre sul post bufala che "il numero inserito non e' visibile agli utenti, ma solo alle autorita' preposte di polizia/centro sicurezza facebook [...]". In realtà la visibilità del proprio numero di telefono sul social network dipende dalle Impostazioni sulla privacy del profilo. Quindi informazioni del tutto errate che porterebbero a problemi di privacy. Se infatti non viene modificata opportunamente la privacy del profilo, si rischia di lasciar alla mercè di chiunque il numero di telefono inserito su Facebook, dato che le impostazioni della privacy di default su Facebook (almeno per i maggiorenni) sono per gran parte delle informazioni personali impostate su "Tutti" e su "Amici degli Amici", se non modificate dall'utente stesso.

Google: Io sul web, nuovo servizio per tutelare i dati personali


Negli ultimi anni, è diventato più facile pubblicare informazioni sul proprio profilo on-line, attraverso nuove piattaforme come i siti di social networking e servizi di condivisione foto. Un modo per gestire la vostra privacy su questi siti è quello di decidere chi può vedere in particolare queste informazioni, determinare siano visibili solo a pochi amici, familiari o chiunque sul web. Ma, un'altra decisione importante è la scelta di come si viene identificati quando si inviano tali informazioni.

Tenete aggiornato il browser di navigazione ed i suoi componenti


Quando si tratta di infettare un Pc i criminali online traggono un grande vantaggio dalla mancanza di aggiornamenti del browser e dei suoi componenti. A questo riguardo le ricerche condotte dai G Data Security Labs evidenziano che le falle di sicurezza non ancora chiuse presenti nei plug-in dei browser sono ancora molto di moda presso i cyber criminali.

Riconoscimento facciale disponibile, verificate la privacy Facebook

Facebook ha estendeso la disponibilità della tecnologia che consente l'identificazione automatica delle persone nelle foto, rinnovando i timori che le pratiche del primo social network al mondo violino la privacy. La tecnologia, disponibile inizialmente solo negli Stati Unti lo scorso Dicembre, adesso è stata estesa a tutti, come hanno annunciato i responsabili del social network sul blog ufficiale. "Tag Suggestions" utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare il processo di identificazione degli amici che compaiono nelle foto postate su Facebook. Sophos, società specializzata in consulenza per la sicurezza su Internet, ha pubblicato un post sul blog della società dicendo che molti utenti di Facebook riferiscono di avere avuto l'accesso all'opzione di riconoscimento facciale negli ultimi giorni senza essere stati informati in proposito. La funzionalità del tag suggestions è già attiva di default. Se però non desiderate che Facebook suggerisca agli amici di taggarvi nelle foto, potete disattivare questa. Per far ciò collegatevi alla pagina Impostazioni sulla privacy, cliccate su Personalizza impostazioni e selezionate il comando "Suggerisci agli amici le foto in cui ci sono io". Sappiate che gli amici potranno comunque taggare le foto manualmente. Ulteriori informazi sul tag suggestions sono disponibili a questa pagina su Facebook

L'app FaceNiff per il furto degli account Facebook, usate l'HTTPS


FaceNiff è un'applicazione per smartphone con sistema operativo Android, che rende il furto delle credenziali di accesso a Facebook e ad altri servizi online di social media, un gioco da ragazzi. L’applicazione può essere utilizzata per rubare i cookies non criptati su moltissime reti Wi-Fi, dando quindi all’utilizzatore, una facile e intuitiva interfacia che permetta a chiunque la sottrazione di tokens inviati via Facebook, Twitter a tutti gli altri popolari siti per i quali gli utenti non si curano di usare le connesioni SSL criptate.  Per coloro che non lo ricordano, Firesheep è un'estensione per Firefox.

Messaggi scam inviati in posta da falsi profili Facebook

Conosciuto anche come scam 419, sono quelle email nelle quali vi viene detto che qualcuno ha urgente necessita' di trasferire una grossa quantita' di denaro e vi propone di fare da intermediari con la promessa di un lauto compenso. Ecco il messaggio tipo che potreste ricevere da falso profilo Facebook (tradotto): "Salve *******, ho un messaggio per lei sul mio cliente defunto Engr.CM ******* che porta lo stesso cognome (*******), vi chiedo di considerare i fattori nella mia email e di mantenerli strettamente confidenziali. Questo riguarda un deposito di 10.7 milioni di dollari americani che ha lasciato qui, in Togo prima della sua morte prematura, mi contatti con il vostro nome e cognome, e-mail private, paese di residenza e numero di telefono diretto. Per ulteriori comunicazioni e conclusione di questo progetto, contattatemi, solo se interessato, alla mia email privata (******@*****.com) con i dettagli che ho richiesto a lei amico mio, gentilmente mi chiami oggi al numero 00.228-0.469.*** per qualsiasi chiarimento. Aspetto una sua risposta urgente". Tutela Amici ricorda di non fornire mai i propri dati personali via Facebook a sconosciuti e soprattutto a chi promette in cambio laute ricompense per giroconti di ingenti somme.

Bug in Internet Explorer mette a rischio gli utenti Facebook


Una vulnerabilità zero-day che interessa tutte le versioni di Internet Explorer consente agli aggressori di eseguire un attacco di tipo clickjacking, al fine di rubare i cookie di sessione. L'attacco, soprannominato cookiejacking, è stato pubblicato Lunedi sul blog del ricercatore italiano Rosario Vallotta. Per la dimostrazione, Valotta ha sottratto le credenziali di accesso a Facebook, Gmail e Twitter. "Qualsiasi sito web. Qualsiasi cookie. Il limite è solo la vostra immaginazione", scrive sul blog. Non è semplice tirare fuori l'attacco e combina diverse tecniche tra cui social engineering, però, se fatto correttamente può risultare molto efficace.

Truffa e spam: installa il tasto non mi piace su Facebook

Una nuova truffa gira su Facebook e promette l'installazione del tasto "Non mi piace" sul profilo degli utenti. Si tratta d'una vecchia truffa che viene riproposta in chiave moderna ed aggiornata. La truffa in questione è uno scam e si presenta attraverso messaggi di spam in lingua italiana (scam localizzato) sulle bacheche degli amici: "Lo sai che adesso puoi avere il tasto non mi piace? Clicca su Installa Non mi piace qua sotto [LINK]" e apparentemente inviati tramite iPhone. Una volta che clicchiamo sul link "Installa Non Mi Piace" verremo rimandati ad un pagina su Facebook che invita ad effettuare delle operazioni per potere installare il presunto pulsante. Facebook, dal canto suo, sembra aver attivato finalmente il nuovo sistema antiscam avvertendo gli utenti che sono caduti vittime di queste tipologie di truffe, attraverso dei link che riportano alla pagina di sicurezza del Facebook Help Center dedicata alla prevenzione: "Keep your account safe: Never paste suspicious-looking links or test into your internet address bar. They could be spam! Il consiglio è come sempre quello di non copiare link sulla barra degli indirizzi del browser mentre si è loggati su Facebook, ma soprattutto di prestare attenzione ai link che ricevete sulla vostra bacheca da amici o in chat. Rimuovete il post cliccando sulla X posta sulla destra al passaggio del mouse in modo da non far cadere nella trappola i vostri amici ed avvertite l'utente che vi ha inviato lo scam.

Dati utenti Facebook esposti a terzi, cambiate le vostre password


Le informazioni personali degli utenti di Facebook potrebbero essere state rivelate accidentalmente a soggetti terzi, in particolare inserzionisti, negli ultimi anni. Lo sostiene la società specializzata in sicurezza informatica Symantec sul proprio blog ufficiale. Altri soggetti avrebbero avuto accessi a informazioni personali come profili, fotografie e chat, e potrebbero aver avuto la capacità di postare messaggi.

Pericolo malware sulla ricerca delle immagini di Google


Un nuovo allarme per la sicurezza legato a Google Immagini è stato lanciato da alcuni ricercatori. Il servizio fornito da Google per la ricerca di immagini nel web sarebbe finito nel mirino di un gruppo di cybercriminali, i quali avrebbero ideato un sistema in grado di sfruttare i click provenienti dal servizio per reindirizzare ignari visitatori verso apposite pagine. Per diverse settimane, alcuni lettori si sono lamentati che cliccando sui risultati di Google Immagini vengono diretti alle pagine Web che spingono a scaricare rogue anti-virus e scareware, dando vita ad allarmi di sicurezza e avvertenze fuorvianti. 

Secondo il SANS Internet Storm Center, gli aggressori hanno compromesso un numero imprecisato di siti con script maligni che creano pagine web pieni di termini di ricerca spinti in alto da Google Trends. Come il gestore di SANS Bojan Zdrnja spiega l'exploit accade quando un utente fa clic su una di queste miniature contaminate. Se vi capita di imbattervi in uno di questi falsi allarmi di sicurezza anti-virus, mantenere la calma ed evitate la tentazione di scegliere il vostro modo di uscirne. Invece, basta premere Ctrl-Alt-Canc, selezionare il processo del browser che si sta utilizzando (firefox.exe, iexplore.exe, ecc) e terminarlo.

Giornata Nazionale contro la pedofilia, fenomeno in crescita

Il fenomeno della pedopornografia on-line è in continua crescita e non sembra fermarsi. Nel primo quadrimestre 2011 (gennaio-aprile) Meter, la onlus contro la pedofilia e la pedopornografia, ha infatti inoltrato a polizia e autità giudiziaria 517 segnalazioni pari a 11.862 tra siti web, social network, servizi di scambio files foto e video e indirizzi email 'a rischio' pedofilia. Numeri di molto superiori a quelli del 2010, quando in totale le segnalazioni erano state 1.082, pari a 13.766 siti pedofili. I sospetti italiani riscontrati nei social network e denunciati alle autorità giudiziarie sono 89, sui quali in corso sono gli accertamenti. Un aumento esponenziale di pedofilia on-line nel primo quadrimestre dell'anno si è avuto in particolare per i social network. Sono 282 le segnalazioni in questo senso: i più gettonati: Grou.ps (178 segnalazioni), Ning (19), Facebook (64), Socialgo, Webs (3), Youtube (16), newentry è Twitter (2). Nel 2010 erano solo 315. I sospetti italiani riscontrati nei social network sono 89. Nel 2010 Diego Buso, Responsabile della Divisione Investigativa del Servizio Polizia Postale e delle Telecomunicazioni ha tracciato un bilancio delle indagini che hanno portato già a 26 arrestati e circa 300 denunciati in stato di libertà.

Attenti alle ricerche Web e Facebook su Bin Laden morto


Già individuati finti siti, link via Facebook, e-mail che sfruttano la notizia della morte di Bin Laden per rubare dati personali e ottenere l'accesso al pc. I cyber criminali non dormono mai. Sono passate poche ore dall'annuncio della morte di Bin Laden e già in rete sono presenti programmi malevoli che utilizzando l'interesse per la notizia cercando di otternere accessi ai PC e ai dati personali di milioni di utenti della rete. 

Secondo Fabio Assolini, esperto di sicurezza IT di Kaspersky Lab Brasile - sono già presenti sul web delle immagini, reperibili con una semplice ricerca con google, che una volta cliccate rimandono a domini maligni. Contemporaneamente David Jacoby, esperto di sicurezza IT Kaspersky Lab Svezia - lancia l'allarme Facebook; sarebbe presente su Facebook un post che rimanda ad un presunto "video della cattura", cliccando sul link video ci si ritrova su una pagina in cui si è invitati a lasciare un messaggio per avere maggiori informazioni. E' opportuno evitare di cliccare sul link a priori e tenere aggiornato l'antivirus.

Attenzione al falso antivirus che blocca il PC e chiede un riscatto


Torna a colpire ransomware, il virus che chiede il riscato e che nel 2006 infetto' i pc di numerosi utenti della rete. L'esistenza di una nuova versione del trojan e' stata rilevata dal Cnaipic della Polizia Postale. Si tratta di un tipo di malware, che blocca i computer con sistema operativo Windows, impedendone l'utilizzo finche' non si paga un riscatto. 

In quest'ultima versione per ottenere il codice di sblocco si deve telefonare al numero 899 021 233 che, al costo di 1,75 euro al minuto, reindirizza l'utente ad un altro servizio a pagamento, senza fornire alcun dato utile. Gli utenti italiani non sono i soli destinatari della truffa, perche' il 'malware' e' programmato per riconoscere la provenienza geografica e la lingua del suo obiettivo, pertanto sono previste numerazioni anche per utenti di Austria, Belgio e Svizzera. Inoltre, oltre alle attivita' di indagine volte ad identificare l'autore della truffa, e' stata avviata la procedura per l'inibizione dell'utenza 899 021 233, affinche' non vi possano essere ulteriori danni per gli utenti della rete.

Rilasciata la nuova versione di Ubuntu 11.04 Natty Narwall

Canonical ha annunciato il rilascio della nuova release della distribuzione Linux: Ubuntu 11.04, nome in codice Natty Narwhal, per il download pubblico. Ubuntu 11,04 introduce l'Unity, nuova interfaccia di Ubuntu, che è più semplice, più facile da usare e più bella rispetto alle edizioni precedenti di Ubuntu. Questo è il culmine di due anni di progettazione e' lo sforzo degli ingegneri di Canonical e dalla comunità Ubuntu. "Questa versione apre nuove strade per Ubuntu offrendo agli utenti un'esperienza di PC che è elegante ed efficiente", ha detto Jane Silber, CEO di Canonical. Ubuntu 11,04 si avvale della grafica moderna per fornire un'interfaccia visivamente ricca per il PC che si ispira a smartphone e il design dei tablet. Per vecchi PC, Ubuntu determina automaticamente se la propria scheda grafica supporta l'Unity e fornisce una esperienza "classica". Il download è disponibile sul sito ufficiale. Per installare Ubuntu su Windows è disponibile una guida ufficiale a questo indirizzo.

Disponibile per il download Chrome 11 con supporto vocale


Google ha rilasciato la versione 11.0.696.57 del suo browser Chrome, che risolve un gran numero di vulnerabilità e stabilisce un nuovo record per la quantità di denaro pagata per i ricercatori di sicurezza come ricompensa in un singolo aggiornamento. Un numero totale di 27 vulnerabilità sono stati corretti in questa release, di cui 18 sono valutati con severità alta, 6 con media e 3 con bassa. Nessuna delle vulnerabilità è stata classificata "critica".

Facebook annuncia l'introduzione del tasto "Send"


Dopo il Like Button Facebook annuncia la nascita del nuovo pulsante “send” (“invia”). Il pulsante consentirà agli utenti di segnalare una specifica pagina ad un amico con un semplice click. L’azione risulterà come un messaggio privato inviato all’amico o ai membri di un gruppo. Ne consegue la possibilità di una interazione più discreta con particolari contenuti, un modo per dialogare in modo privato a proposito di offerte, oggetti, articoli, immagini o quant’altro si incontri online. Lo scopo principale del nuovo pulsante è quello di rendere migliore e più semplice la condivisione dei contenuti.

Una volta inviato il messaggio, questo andrà ad aggiungersi ai Mi piace di una determinata pagina che saranno quindi composti dai click, dai condividi, dai commenti e dai messaggi spediti con quel link specifico. Molti siti importanti hanno già provveduto ad installarlo all'interno del proprio codice e la tendenza potrebbe aumentare a breve, considerando anche che inserirlo è semplice come per il Mi piace. Ci si augura non venga utilizzato per scopi fraudolenti.


Attenzione agli inviti ad eventi che ricevete su Facebook

Un nuovo sistema per diffondere pericoloso spam su Facebook, è quello degli eventi. L'ultimo in ordine di tempo individuato promette di scoprire, attraverso una fantomatica procedura, chi ha visitato il vostro profilo Facebook. La risposta è semplice e categorica, la partecipazione ad un evento di Facebook non sarà mai in grado di darvi nessun tipo di informazione su chi visita il vostro profilo. Uno degli eventi s'intitola: "How to see who viewed your profile!!". In questo caso, dopo aver aderito all'evento, bisogna copiare/incollare un codice javascript nella barra del browser. Come per altri casi visti in precedenza, tramite alcune istruzioni in javascript, residenti su server esterni a Facebook, è possibile automatizzare alcune operazioni come se fossero eseguite direttamente dal vostro profilo. In ogni caso, per prima cosa si rischia di essere bloccati da Facebook, se il social network registra un'attività anomala per numero di azioni/pubblicazioni in un periodo di tempo relativamente breve. Il consiglio è quello di non utilizzare alcun tipo di codice javascript e di prestare attenzione agli inviti ad eventi che si ricevono dai propri amici.

Aggiornamenti di sicurezza necessari per Adobe Reader


Adobe ha rilasciato le nuove versioni di Adobe Reader e Acrobat, al fine di risolvere due vulnerabilità, una delle quali è stata attivamente sfruttata due settimane fa. Identificata come CVE-2011-0611, la falla riguarda il componente authplay.dll Flash Player in bundle con Adobe Reader e Acrobat. La vulnerabilità è stata scoperta nell'ambito di attacchi mirati e-mail che hanno distribuito i documenti Word canaglia attrezzati con Flash exploit.

Facebook introduce nuovi strumenti per proteggere l'account

Facebook rilancia il proprio Family Safety Center, che funziona come pagina centralizzata per le informazioni che riguardano la sicurezza degli account, la privacy, la possibilità di cancellare o bloccare amici su Facebook, di segnalare contenuti inappropriati. Una nuova funzione di sicurezza, che di default resterà comunque disabilitata, chiederà agli utenti di inserire un codice in aggiunta ai soliti username e password ogni volta che desiderano effettuare l'accesso al proprio account da un nuovo dispositivo. Se si attiva questa nuova funzione, Facebook vi chiederà di inserire un codice ogni volta che si tenta di accedere a Facebook da un nuovo dispositivo. Sul fronte della navigazione, Facebook ha modificato la propria funzionalità HTTPS in modo che il sito si commuti automaticamente se una applicazione dovesse richiedere la disabilitazione dell'HTTPS. Inoltre, con il social reporting tools, sarà possibile da tutte le pagine (home page, profilo, gruppi, pagine ecc..) segnalare eventuali contenuti che violano il regolamento di Facebook.

Virus da false email Facebook che invitano a cambiare password

Gli utenti di Facebook stanno ricevendo messaggi di posta elettronica che sostengono che il social network ha automaticamente modificato la loro password per proteggere il proprio account. Come segnala Graham Cluley, senior technology consultant della società di sicurezza Sophos, migliaia di utenti stanno scoprendo del codice maligno inviato alle loro caselle di posta elettronica, fingendo di essere una notifica da Facebook, dove si dice che il loro account di social network è stato usato per inviare spam. Se dovreste decidere di aprire l’allegato ed effettuare l’eventuale login, offrireste ai cybercriminali l’accesso diretto al profilo e a tutte le vostre informazioni personali. Pertanto, cancellate immediatamente questo messaggio e, se temete possa essere cambiata veramente, provate ad effettuare il login con le vostre credenziali, collegandovi al sito digitando l’indirizzo corretto www.facebook.com nella barra degli indirizzi del browser.

Lizamoon, attacco malware colpisce un milione di siti Web


LizaMoon è il nome di un attacco scareware, il cui funzionamento è fondato sul timore di attacchi informatici. Websense Security Labs hanno identificato una nuova campagna dannosa che sfrutta la tecnica SQL injection che gli esperti chiamiamo LizaMoon attack. La campagna LizaMoon è ancora in corso e sono più di 700.000 le pagine che hanno un link script che rimanda lizamoon.com, un sito web noto per la distribuzione di falsi software antivirus, secondo i risultati preliminari della ricerca di Google. 

In pratica, gli utenti vengono spinti a credere che sul loro computer sia installato un trojan; per liberarsene, vengono invitati ad acquistare e installare un software che si spaccia per un antivirus. Chi abbocca non solo perde il denaro speso per acquistare il falso rimedio ma compromette anche il proprio PC. I consigli per evitare di diventare la prossima vittima di LizaMoon sono sempre gli stessi: navigare prestando attenzione a tutti i messaggi che compaiono a video, utilizzare un antivirus sempre attivo ed aggiornato e soprattutto evitare di fornire dati personali o di scaricare software da siti di dubbia liceità.

Facebook aggiorna il sito mobile e la piattaforma subisce rallentamenti

Se vi chiedete il perchè di tanti problemi sulla piattaforma in queste ore, Facebook ha lanciato un importante aggiornamento al proprio sito web mobile per dispositivi come l'iPhone e iPod touch, secondo un posting blog di Lee Byron, Interactive Designer Information presso Facebook. In precedenza, Facebook ha avuto due siti web per cellulari: touch.facebook.com per touchscreen e m.facebook.com per altri cellulari. La diffusione dei telefonini è totale. Con il nuovo m.facebook.com, gli utenti con i dispositivi touch di fascia alta vedranno una ricca interfaccia touch-friendly, grande sito e migliori funzionalità per gli utenti dei telefoni. Ogni dispositivo utilizzerà lo stesso framework. In questo modo Facebook è in grado di muoversi ancora più velocemente e potrà costruire nuove funzioni soltanto una volta per ogni dispositivo mobile. Questo significa anche che tutti possono accedere alle stesse funzioni, come la scrittura di messaggi o il controllo dei luoghi. Non ci sarà più una differenza tra m.facebook.com e touch.facebook.com, automaticamente vi verrà servita la migliore versione del sito per il dispositivo. Alcuni utenti hanno chiesto circa 0.facebook.com. Questo sito utilizza anche la stesso codice di base di m.facebook.com.

Ruba foto da Facebook per chattare su sito erotico, denunciato

Un 45enne biellese e' stato denunciato per sostituzione di persona e diffamazione su internet. A far partire le indagini la denuncia presentata da una 30enne di Lecce alla Polizia postale del centro pugliese dopo aver scoperto che qualcuno, pubblicando una sua foto sul profilo, intratteneva conversazioni con altri utenti su un sito spesso utilizzato per incontri o anche solo chiacchierate a sfondo erotico. La Polizia Postale ha così avviato le indagini e tramite l’indirizzo IP ha scoperto che quel profilo era stato creato nella provincia di Biella. Gli accertamenti hanno permesso di localizzare l'utenza internet intestata ad una 42enne di Cossato che agli investigatori ha spiegato che quell'utenza, sebbene intestata a lei, era stata installata su richiesta di un suo amico che non voleva ricevere bollette a casa sua e che ogni tanto accedeva all'alloggio per connettersi.

Spam su Facebook attraverso messaggi in posta e chat

Un nuovo attacco spam agli utenti di Facebook sfrutta la chat della piattaforma e la posta di Facebook. Potreste ricevere da un vostro amico che ha installato l'applicazione, un messaggio in posta che vi invita a cliccare su uno short URL (link accorciato), che camuffa l'indirizzo Web dell'applicazione spam. Il messaggio che potreste ricevere è un semplice: "Mira esto! [LINK] ("Guarda! [LINK]"). Se clicchiamo sul link ricevuto in posta verremo rimandati alla pagina di autorizzazione dell'applicazione, che chiederà il consenso per accedere alle nostre informazioni. Nel frattempo dalla vostra chat partiranno i messaggi automaticamente verso tutti i vostri amici, contenenti gli URL fraudolenti e dei messaggi di posta contenenti il medesimo short URL. Prestate dunque attenzione e nel caso un vostro amico ne sia rimasto vittima, avvertitelo invitandolo a rimuovere immediatamente l'applicazione dal proprio profilo e a fare una scansione antivirus. Una di queste applicazioni potete bloccarla cliccando direttamente su questo link.

Massiccio attacco spam su Facebook attraverso chat

In queste ore è in atto un nuovo massiccio attacco spam agli utenti di Facebook, attraverso la diffusione di link accorciati con falsi messaggi in chat. L'attacco avviene per mezzo di false applicazioni che accedono alla chat di Facebook ed inviano in maniera del tutto autonoma i link fraudolenti agli amici del contatto che ha fornito l'accesso all'applicazione. Facebook dal canto suo sta cercando di individuare e disattivare le applicazioni nel minor tempo possibile, ma appena una viene neutralizzata dal sistema automatico di Facebook, son pronte altre ad invadere la privacy degli utenti del social network. La truffa viene diffusa attraverso dei link spam sulla bacheca e in chat degli utenti del social network e scarica virus. Il titolo del post è: "girl Ki11s herself after her father posts this message on his profile [LINK]". Per bloccare l'applicazione cliccate su questo link. Il consiglio è quello di non cliccare su link sospetti in chat nel momento in cui il vostro interlocutore non risponde in maniera logica.

Truffe: beatificazione Wojtyla, falsa guida vende biglietti online

Vendeva online a 166 euro piu' Iva biglietti per la messa di beatificazione di Papa Wojtyla, in programma il 1 maggio a Roma, cerimonia che sara' ad accesso libero e gratuito per il pubblico. Un cittadino americano residente a Campagnano (Roma), gia' conosciuto dall'Ispettorato Vaticano come intermediatore di affari e guida turistica priva di autorizzazione, e' stato denunciato dalla polizia postale, a seguito di una denuncia trasmessa dalla Prefettura pontificia. L'offerta è pubblicata sul sito statunitense www.vaticancitytours.com. Nella perquisizione in casa dell'uomo è stata rinvenuta la sim telefonica, pubblicizzata sul sito quale contatto per l'Italia, documentazione cartacea relativa al sito, biglietti di ingresso gratuiti per le udienze del Santo Padre.

Pedofilia: operazione 'Rescue', smantellata rete di pedofili


Identificati 173 minorenni vittime di abusi, 459 indagati e 71 persone arrestate. E' il bilancio provvisorio dell'operazione 'Rescue', coordinata da Eurojust, contro quella che la polizia postale di Catania ritiene la piu' grande rete internazionale di pedofili con collegamenti in varie parti del mondo. Gli indagati avevano un loro sito internet, boylover.net, ubicato in Olanda, che e' stato oscurato da Europol. I Paesi interessati sono Australia, Belgio, Canada, Grecia, Islanda, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Polonia, Romania, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

L'indagine è partita dalla polizia postale di Catania, unica città italiana coinvolta nell'operazione. Nel 2007 l'associazione Meter di Don Fortunato Di Noto segnalò alla polizia postale di Catania il forum 'La stanza italiana' all'interno del sito www.boilover.net, sito web olandese che raggruppava i pedofili di tutto il mondo. Gli iscritti alla 'stanza italiana' si dichiaravano sostenitori del pensiero pedofilo. Sono 18 gli italiani coinvolti, uno di questi è stato arrestato per produzione di materiale pedo-pornografico.

Navigazione a rischio sui siti sociali con Internet Explorer


Dal Google Security Team giunge un allarme per chi utilizza Internet Explorer: sono stati recentemente condotti alcuni attacchi a siti sociali in grado di sfruttare una vulnerabilità in Windows segnalata a livello di MHTML e veicolati specificatamente tramite il browser Microsoft. La vulnerabilità riscontrata in Windows a livello di MHTML (MIME Encapsulation of Aggregate HTML) non ha ancora trovato un’adeguata risposta da parte di Microsoft a distanza di quasi due mesi dalla sua scoperta e così, adesso, Google ha deciso di lanciare l’allarme. 

La vulnerabilità potrebbe consentire a un utente malintenzionato di far eseguire script dannosi alle vittime quando visitano un sito Web, con conseguente divulgazione di informazioni. Nell'attesa gli utenti e le aziende che utilizzano Internet Explorer possono arginare la vulnerabilità utilizzando l'apposito Fix It o utilizzare un browser alternativo. La patch definitiva contro la vulnerabilità di Windows dovrebbe essere rilasciata nel corso del prossimo aggiornamento Microsoft mensile, se non anticipata nel caso l'attacco dovesse assumere dimensioni importanti.

Phishing su Facebook attraverso falsa applicazione

Riprendono gli attacchi di phishing attraverso posta elettronica agli utenti di Facebook mirati al furto delle credenziali di login. Chi riceve questo messaggio viene inviato a cliccare su un link che indirizza ad una falsa applicazione su Facebook per poi inserire il proprio indirizzo e-mail e password nel tentativo di recuperare l’accesso al proprio account. La ragione che viene data è che altri utenti hanno segnalato questo account come responsabile di comportamenti impropri. Inoltre vengono richiesti anche i dati di login alla propria casella email associata all'account. Ricordiamo che Facebook comunica con gli utenti al momento dell'accesso al social network tramite una schermata sulla home page. Cliccate su questo link per bloccare l'applicazione.

Continua la truffa dei profili Facebook non confermati-disattivati

Prosegue la truffa su Facebook intitolata: "[ Ufficiale ] I Profili Non Confermati Saranno Disattivati - Confermalo Qui". Nonostante i numerosi ban di queste pagine spam, si ripropone puntualmente ogni mese su Facebook una pagina che invita gli utenti ad effettuare una certa procedura per non vedersi disattivare il proprio account. Se siete caduti nella trappola potete rimuovere il post e annullare "Mi piace" cliccando sulla X in corrispondenza del post sulla vostra bacheca. In alternativa collegatevi a questa pagina sul vostro profilo, cercate la pagina "incriminata" e rimuovete la vostra preferenza. Ribadiamo che nessuna procedura è necessaria per verificare il vostro account, tantomeno sarete disattivati se non effettuerete la procedura ivi descritta. Avvertite i vostri amici della truffa.

Facebook, proteggi il tuo account con Profile Protector

Barracuda Labs ha annunciato la disponibilità del suo nuovo Profile Protector, un servizio gratuito che protegge gli utenti dei social network, contro le minacce su Facebook e Twitter. L'applicazione analizza i contenuti generati dai post degli utenti ed è in grado di bloccare o rimuovere i contenuti dannosi o sospetti. Questo include gli URL pericolosi, foto embedded e / o video sulle pagine di Facebook e Twitter e i feed di notizie. Profile Protector, è inizialmente disponibile per qualsiasi utente di Facebook, e presto sarà aggiunto alla rete Twitter per aiuta a proteggere gli utenti dai criminali. Profilo Protector è completamente gratuito, è semplice da usare, ed è attivo e funzionante in un istante in quanto non vi è alcuna installazione locale di cui preoccuparsi e nessuna complessa configurazione. Avrete bisogno di collegarlo al vostro account Facebook, il che significa che dovrete permettere l'accesso a varie informazioni.

Indirizzi e numeri di telefono accessibili ad applicazioni e siti Web

Facebook ha confermato che gli indirizzi di casa e i numeri di telefono degli utenti del social network saranno resi accessibili a terze parti, come per esempio sviluppatori e altri siti Web. La caratteristica, che aveva sollevato parecchie critiche da parte dei legislatori statunitensi perché non garantiva a sufficienza la privacy, era stata eliminata dalla piattaforma a gennaio, seppur in via temporanea. La società di Palo Alto non ha ancora deciso quando andrà a reintrodurre la funzionalità, ma sta valutando il modo per migliorare il controllo dell’utente sulle operazioni e lavorando su eventuali aggiunte nella schermata dei permessi. Per verificare quali dati posono essere condivisi dai siti Web e dalle applicazioni in uso, o quelli dei vostri amici, andate su Impostazioni sulla privacy / Applicazioni e siti Web.

Gruppi Yara: chiusi quelli offensivi su Facebook, Polizia indaga

Le autorità italiane, che hanno da tempo rapporti di collaborazione con i responsabili della società di Palo Alto, con un provvedimento dell'autorità giudiziaria sono intervenute, segnalando a Facebook dieci gruppi contro Yara, il cui contenuto risultava altamente offensivo. Il gruppo «Yara Zombie» era stato rimosso in poche ore, dopo il tam tam tra gli utenti di Facebook che avevano inondato lo staff di Facebook di segnalazioni e di richieste di rimozione di quella pagina irriverente che speculava con macabro sarcasmo sulla morte della ragazzina di Brembate Sopra. Ma non è stato il solo. 7 di questi sono già stati oscurati e nelle prossime ore verranno cancellati anche gli ultimi tre. La Polizia Postale è sulle tracce degli autori.

Il pulsante "Like" di Facebook incorporerà il pulsante "Condividi"

Nei giorni scorsi un aggiornamento di Facebook aveva mandato nel panico milioni di utenti. Era scomparso infatti il pulsante "like", poco dopo ripristinato, che serve ad interagire con i messaggi, i "post" degli amici. Adesso sappiano che si trattava dell'ennesimo esperimento del social network. Infatti l'ultima trovata di Facebook è quella di accorpare all'interno del tasto "Mi piace" la funzione del bottone "condividi". Con questa novità, infatti, con un solo click si potrà esprimere il proprio gradimento a un link, video o canzone e automaticamente lo si troverà sulla propria bacheca condivisa con gli amici. Gli sviluppatori del social network stanno sperimentando in questi giorni il cambiamento. L'ultimo aggiornamento farà in modo che cliccando sul tasto "Mi piace", venga condiviso in automatico sul proprio Profilo il link segnalato, assieme a testo e didascalia. Questo renderà molto più facile pubblicare contenuti sul proprio profilo e quindi costringerà gli utenti ad operare una selezione più accurata del materiale da condividere.

Gruppo choc contro Yara Gambirasio su Facebook cambia nome

Si chiamava "Yara Zombie - Anche i morti ballano", il gruppo choc che ha creato scompiglio su Facebook. Come sempre accade in queste occasioni, anche la morte di una ragazzina, in questo caso Yara Gambirasio, diventa motivo di scherzo e di trovate che definire di cattivo gusto è un eufemismo. Il gruppo in questione è fondato ed amministrato da una decina di troll, che sono presenti su Facebook con identità fasulle. La macabra pagina utilizzava il volto della ragazzina di Brembate Sopra in una sorta di locandina di film horror. Ma il gruppo adesso ha cambiato nome: "Caso Yara: Tra falso buonismo e moralismo bigotto". Il consiglio, come abbiamo ripetuto in più occasioni, è quello di ignorare questi gruppi e segnalarli attraverso l'apposito pulsante "Segnala gruppo". Se vi iscrivete incrementate il numero di iscritti, facendo il loro gioco e fornendo visibilità, con la conseguenza che anche i vostri amici faranno lo stesso.

Attenzione: mail phishing da falso Facebook Security

Un nuovo attacco di phishing prende di mira gli utenti di Facebook, i quali ricevono un messaggio che sembra originato da Facebook Security. Si tratta invece di un’imitazione ben fatta. Chi riceve questo messaggio viene inviato a cliccare su un link per poi inserire il proprio nome, indirizzo e-mail, password e data di nascita al fine di evitare l’apparente disattivazione del proprio account. La ragione che viene data è che altri utenti hanno segnalato questo account come responsabile di comportamenti impropri, che avrebbero violato i termini dei diritti e responsabilità di Facebook. Se si osserva attentamente il mittente che crediamo essere Facebook Security è, in realtà, scritto in maniera leggermente differente come "Ŧacebooĸ Securiƚy". Trattasi nel caso specifico di "attacco omografico".

Ha rapito e abusato della figlia di 4 anni, arrestato grazie a Facebook

Rapita dal padre, portata in Marocco e affidata a dei parenti, costretta a lavorare ad appena 4 anni di età, poi ritrovata grazie a un annuncio su Facebook. E' la storia di una bimba sottratta alla madre, una marocchina che vive a Livorno, dall'ex marito, un connazionale di 39 anni che è stato arrestato dalla squadra mobile della Questura livornese. L'uomo è accusato di sottrazione e trattenimento di minore all'estero, abbandono di minore, violenza sessuale su minore e tentata violenza privata. Secondo confidenze fatte dalla piccola, il padre avrebbe anche abusato sessualmente della figlia, in Italia. La piccola è stata ritrovata deperita, malnutrita, terrorizzata, con segni evidenti di maltrattamenti fisici e in condizioni igieniche precarie.

Basta abusi sugli animali con le foto del profilo Facebook

E' nata su Facebook una nuova campagna virale a sostegno dei diritti degli animali. Da qualche giorno in molti stanno sostituendo l'immagine del proprio Profilo con quella di un animale, preferibilmente il proprio cane o gatto domestico. L'obbiettivo è quello di non vedere immagini umane sui profili Facebook fino al 28 febbraio, per sostenere la campagna contro gli abusi sugli animali. Oltre al cambiamento della foto del profilo si può inoltre inserire nello spazio dello stato personale la seguente frase: “Modifica l’immagine del tuo profilo e metti la foto del tuo animale domestico o animale che vuoi… l’idea è non vedere immagini umane in Facebook fino al 28 febbraio per collaborare con la campagna contro gli abusi sugli animali. Se sei contro il maltrattamento degli animali, copia e incolla questo messaggio nella tua bacheca!”.

Facebook riattiva "Mi piace" e "Commenti" per i post

Sono stati due giorni di caos quelli che hanno colpito Facebook. Un aggiornamento ha mandato in panico milioni di utenti, i quali si sono accorti che sotto ogni link erano spariti misteriosamente i tasti “Mi piace” e “Commenta”, ovvero proprio quelle attività che i milioni di utenti usano per interagire all'interno del social network di Mark Zuckerberg. Ma da qualche ora sembra che la situazione sia tornata normale e i pulsanti “mi piace” e “commenta” sono stati ripristinati sotto ogni tipo di link condiviso dagli utenti. Ciò che appare strano è che invece i link condivisi durante i famosi due giorni di disattivazione sono ancora sprovvisti dei due pulsanti e presentano solo quello “condividi”. Il mistero ed i dubbi restano, dato che non vi sono comunicazioni ufficiali da parte del social network.

Falso: come riavere il tasto "Mi piace" e "Commenta" su Facebook

Da ieri mattina sono scomparsi su Facebook le opzioni "Like" ("Mi piace") e "commenta" su molti contenuti postati sul social network. Sono ormai passate diverse ore, e le proteste già impazzano per la rete. Il cambiamento vale soltanto per i contenuti già pubblicati in precedenza su Facebook e che si andranno a riproporre, mentre per quelli pubblicati per la prima (nota, foto, video, link esterno) nulla è cambiato. E in queste ore è esplosa la corsa a trovare una soluzione per ripristinare il tutto. Sono tutte bufale e truffe, che hanno l'unico scopo di aumentare il numero degli iscritti ad una pagina o le visite su un sito web o blog, dove sono presenti banner pubblicitari che pagano per visualizzazione (pay per view). Inoltre, alcune procedure modificano anche le impostazioni sulla privacy dei profili.

Rimossa la pagina contro le gemelline svizzere scomparse

E' stata rimossa dal social network, grazie alla segnalazione di migliaia di utenti, la pagina su Facebook intitolata: "Scommesse aperte: gemelle sotto terra o cibo per pesci?", frutto di persone che non hanno la minima considerazione della dignità umana e del dolore. La pagina è stata segnalata all'Osservatorio sui Diritti dei Minori. "Siamo davanti all'ennesima riprova - dice Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio e consulente della Commissione parlamentare per li'Infanzia - di cio' che il social network, fra le cose mirabili, puo' rappresentare, ovvero un contenitore di pattume sociale privo di sensibilita' e lesivo delle dignita' personali. ''Una fenomenologia, questa - continua il sociologo - da stigmatizzare anche perche' pervasiva al punto da registrare adesioni."

Ragazzi troppo liberi sul Web, genitori impreparati a proteggerli


In occasione del Safer Internet Day 2011, la giornata europea dedicata alla sicurezza in Rete, Moige - movimento genitori e Trend Micro, azienda leader nella sicurezza informatica, presentano i risultati emersi da un’indagine con focus group di genitori, durante il quale sono stati discussi ed approfonditi i comportamenti in Rete di genitori e figli, i pericoli percepiti, i controlli e le misure di protezione adottate.

Tra i social network 9 ragazzi su 10 preferiscono Facebook, ma solo il 40% conosce le impostazioni per la privacy. Meno di 8 genitori su 100 utilizzano il Parental Control per la sicurezza dei pc. La preoccupazione maggiore resta il problema della pedofilia on line per quasi 7 adulti su 10” (67,8%), insieme ai contatti indesiderati (57%) e la principale forma di prevenzione e difesa è il dialogo: 6 genitori su 10 si limitano a parlarne genericamente.

Il genitore non ostacola e spesso favorisce un approccio precoce. La sensazione di pericolo dei genitori riguardo l’uso del Web da parte dei minori è abbastanza relativa, e scaturisce soprattutto da eventi di cronaca. La preoccupazione dei genitori cresce con la consapevolezza che la condivisione di immagini, video, informazioni personali, indirizzi, è ormai un’abitudine massiccia e poco controllabile.

250000 profili Facebook "rubati" e pubblicati su sito d'incontri online

Paolo Cirio ed Alessandro Ludovic (due italiani), hanno catturato dai profili pubblici di Facebook nomi, luoghi e foto pubblicamente accessibili tra 1 milione di profili degli iscritti a Facebook. Non contenti, i due hanno poi deciso di suddividere le persone così "catturate" in categorie, creando una descrizione per ciascuno di essi attraverso un algoritmo e resi visibili 250000 profili sul loro sito. Dal sito assicurano che si tratta d'una colossale operazione di valore simbolico e anche artistico. I due creatori di Lovely-Faces hanno anche dedicato al loro progetto il sito web Face-to-Facebook, nel quale spiegano le loro reali intenzioni, vale a dire quelle di sensibilizzare verso il furto d’identità in un’epoca in cui i dati di ognuno di noi sono online, spesso alla mercé di eventuali malintenzionati.