Cyberbullismo e sexting, tecnologie modificano la condotta dei giovani


Secondo quanto rilevato dall'Eurispes e Telefono Azzurro nell'Indagine conoscitiva sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2012, 1 adolescente su 4 nel nostro Paese riceve messaggi erotici. Il 23,6 per cento dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni è stato preso di mira dai cyber-bulli: sul Web ha trovato pubblicati pettegolezzi o falsità su di lui.

Al 20,5 per cento dei ragazzi è capitato di trovare online proprie foto imbarazzanti (uno su 10 nel caso dei bambini tra i 7 e gli 11 anni) e all'11,1 per cento video spiacevoli in cui era presente (6,7 per cento). Oltre 1 adolescente su 4 (25,9%) afferma di aver ricevuto sms/mms/video a sfondo sessuale; al 73,7%, al contrario, non è mai capitato.

I dati confermano che tra i giovanissimi l’esperienza del sexting non rappresenta un’eccezione, ma è invece piuttosto comune. Il fenomeno ha subito un aumento sorprendente: gli adolescenti dai 12 ai 18 anni che dicono di aver ricevuto sms, mms, video di natura sessuale sono passati dal 10,2% al 25,9%. 

Questo forte incremento è stato inoltre senza dubbio favorito dall’ulteriore diffusione degli smartphone, che rendono la produzione e l’invio di foto e video ancora più semplici ed immediati rispetto ai telefonini tradizionali. Oltre un terzo dei maschi (33,8%) ha ricevuto contenuti sessuali via telefonino, a fronte del 18,8% delle coetanee. 

All’aumentare dell’età cresce anche la percentuale di ragazzi che hanno sperimentato il sexting come destinatari: dal 22,5% dei 12-15enni si passa al 30,3% dei 16-18enni, quasi un ragazzo su 3. Ad inviare i messaggi amici, partner e sconosciuti. La quota più alta degli adolescenti che riferisce di aver ricevuto messaggi, foto o video con contenuto sessuale indica come mittente un amico o un’amica (38,6%). 

Seguono un 27,1% che ha ricevuto questi messaggi dal proprio partner, un 22,7% che li ha ricevuti da una persona estranea, il 9,9%, infine, cita un conoscente. I ragazzi riferiscono di essere stati coinvolti nel sexting soprattutto da amiche/amici (44%); il 24,6% da parte della partner, il 19% da una persona estranea, il 10,7% da un/una conoscente. 


Per le ragazze prevalgono invece i messaggi di contenuto sessuale mandati dal partner (30,9%), ma le risposte si dividono equamente tra partner, amici (30,2%) ed estranei (28,4%). Le reazioni dei ragazzi: tra divertimento e indifferenza. Le reazioni degli adolescenti intervistati alla ricezione di invio o filmati a sfondo pornografico (sexting) sono prevalentemente positive. 

Il 30,1% dice che gli ha fatto piacere, il 29,1% che lo ha divertito. Le reazioni negative ammontano complessivamente al 23,1%, quindi poco meno di un caso su 4: il 10,7% si è sentito infastidito, il 6,6% imbarazzato, il 2,9% spaventato ed il 2,9% angosciato. Il 16% è invece rimasto indifferente. Il 12,3% degli adolescenti ammette di aver inviato sms/mms/video a sfondo sessuale. 

Pur riguardando più di un ragazzo su 10, si tratta di una percentuale significativamente più bassa rispetto a quella di coloro che affermano di essere stati oggetto di sexting (un adolescente su 4). È perciò ragionevole ipotizzare che il valore sia sottostimato a causa del pudore e della reticenza a rivelare comportamenti di natura privata e spesso socialmente disapprovati. 

Nel 2011 solo il 6,7% dei ragazzi ammetteva di aver inviato messaggi con contenuto sessuale tramite telefonino. In un anno la quota è dunque raddoppiata. Il 41,9% di chi ha messo in pratica il sexting riferisce di averlo fatto perché non vede cosa ci sia di male in questa azione. 

Più della restante metà del campione si divide su risposte eterogenee: il 16,1% dice di averlo fatto con il proprio partner, di cui si fida, l’11,1% dice di averlo fatto per fare uno scherzo, l’8,3% per emulazione rispetto ai propri amici, il 4,6% per provocare/mettere in imbarazzo. 

Solo l’1,8% rivela intenzioni più malevole, dicendo che voleva che la persona in foto o nel video fosse presa in giro da tutti, mentre pochissimi hanno cercato di far colpo in questo modo su una persona (0,9%). Un preoccupante 2,3% ammette di averlo fatto in cambio di soldi o di una ricarica telefonica, lo 0,9% perché sotto minaccia.

Fonte: www.eurispes.eu

Nessun commento:

Posta un commento