L’ultimo bersaglio dei criminali informatici sono i file JPG, colpiti da un nuovo Trojan specifico che prende di mira le immagini custodite su PC e smartphone. Ricordi privati che possono cadere nelle mani di estranei attraverso Win32/DataStealer.E, un malware rilevato e rimosso da ESET NOD32, uno dei grandi produttori mondiali di software antivirus.
L’obiettivo dei cybercriminali è chiaro: utilizzare le immagini più osé per fini pornografici, per azioni di cyberbullismo o ancora per pratiche di sexting, cioè l’invio di foto o messaggi sessualmente espliciti tramite cellulari e social media. Recentemente una ricerca dell’inglese Internet Watch Foundation (IWF) aveva già rilevato che l’88% delle foto pubblicate dai giovani sui social network appaiono in seguito su siti porno ‘parassiti’, con effetti devastanti sulle vittime ignare.
Basti ricordare i diversi casi di adolescenti che hanno tentato il suicidio in seguito alla diffusione online delle proprie foto senza veli, scattate per fini privati. Il mercato delle immagini rubate si sta rivelando molto redditizio per i cybercriminali, che stanno sviluppando nuovi malware in grado di prelevare il materiale direttamente da PC e cellulari, senza aspettare la pubblicazione incauta delle foto sui social network.
Per evitare agli utenti di cadere vittime di questi attacchi, i ricercatori ESET hanno messo a punto una serie di consigli pratici che possono aiutare gli internauti a salvaguardare privacy e reputazione online, fermo restando che la prudenza non è mai troppa in questi casi.
1. Pensare due (meglio tre) volte prima di condividere foto esplicite sui social media, via mail o MMS, poiché una volta entrate in Rete non tornano più indietro. Se le immagini vengono condivise, se ne perde il controllo e risulterà praticamente impossibile cancellarle del tutto. Anche le star del cinema con le migliori squadre di avvocati non sono in grado di ripulire completamente il Web dalle foto imbarazzanti.
2. Ricordare che ciò che transita sul cellulare non resta sul cellulare. Gli smartphone sono sincronizzati ai computer e archiviano i file nel Cloud. Inoltre sia gli smartphone che i computer possono essere rubati o compromessi dagli hacker: i dispositivi digitali possono essere attaccati dai malware, persino senza che ci sia connessione a internet.
3. Riflettere sull’opportunità di scattare una foto sessualmente esplicita con una fotocamera digitale, che è molto differente da una foto tradizionale, perché può essere copiata e trasmessa nel giro di pochi secondi, senza peraltro il filtro che prevedeva una volta lo sviluppo in laboratorio.
4. Vigilare e difendersi a molteplici livelli: password sicure e diversificate per i tanti account e dispositivi, nonché un buon programma antivirus aggiornato con regolarità.
5. Ricordare che i rischi delle foto digitali non riguardano solo le immagini osé: foto di password, assegni, ambienti domestici, nuovi acquisti corrono tutte lo stesso rischio.
Live Grid® è il sistema di raccolta informazioni sui malware basato sulla tecnologia Cloud di ESET, che utilizza i dati provenienti dagli utenti delle soluzioni ESET di tutto il mondo. Il continuo flusso di informazioni garantisce agli specialisti del Laboratorio Malware di ESET una visione precisa e in tempo reale della natura e degli scopi delle infiltrazioni su scala globale.
L’attenta analisi delle minacce, delle fonti di attacco e dei pattern consente a ESET di ottimizzare gli aggiornamenti delle firme antivirali e dell’algoritmo euristico per proteggere i propri utenti dalle minacce di domani.
Per maggiori informazioni su NOD32 di ESET: www.nod32.it.
Fonte: Network Gxware