Gruppo choc contro Yara Gambirasio su Facebook cambia nome

Si chiamava "Yara Zombie - Anche i morti ballano", il gruppo choc che ha creato scompiglio su Facebook. Come sempre accade in queste occasioni, anche la morte di una ragazzina, in questo caso Yara Gambirasio, diventa motivo di scherzo e di trovate che definire di cattivo gusto è un eufemismo. Il gruppo in questione è fondato ed amministrato da una decina di troll, che sono presenti su Facebook con identità fasulle. La macabra pagina utilizzava il volto della ragazzina di Brembate Sopra in una sorta di locandina di film horror. Ma il gruppo adesso ha cambiato nome: "Caso Yara: Tra falso buonismo e moralismo bigotto". Il consiglio, come abbiamo ripetuto in più occasioni, è quello di ignorare questi gruppi e segnalarli attraverso l'apposito pulsante "Segnala gruppo". Se vi iscrivete incrementate il numero di iscritti, facendo il loro gioco e fornendo visibilità, con la conseguenza che anche i vostri amici faranno lo stesso.

Attenzione: mail phishing da falso Facebook Security

Un nuovo attacco di phishing prende di mira gli utenti di Facebook, i quali ricevono un messaggio che sembra originato da Facebook Security. Si tratta invece di un’imitazione ben fatta. Chi riceve questo messaggio viene inviato a cliccare su un link per poi inserire il proprio nome, indirizzo e-mail, password e data di nascita al fine di evitare l’apparente disattivazione del proprio account. La ragione che viene data è che altri utenti hanno segnalato questo account come responsabile di comportamenti impropri, che avrebbero violato i termini dei diritti e responsabilità di Facebook. Se si osserva attentamente il mittente che crediamo essere Facebook Security è, in realtà, scritto in maniera leggermente differente come "Ŧacebooĸ Securiƚy". Trattasi nel caso specifico di "attacco omografico".

Ha rapito e abusato della figlia di 4 anni, arrestato grazie a Facebook

Rapita dal padre, portata in Marocco e affidata a dei parenti, costretta a lavorare ad appena 4 anni di età, poi ritrovata grazie a un annuncio su Facebook. E' la storia di una bimba sottratta alla madre, una marocchina che vive a Livorno, dall'ex marito, un connazionale di 39 anni che è stato arrestato dalla squadra mobile della Questura livornese. L'uomo è accusato di sottrazione e trattenimento di minore all'estero, abbandono di minore, violenza sessuale su minore e tentata violenza privata. Secondo confidenze fatte dalla piccola, il padre avrebbe anche abusato sessualmente della figlia, in Italia. La piccola è stata ritrovata deperita, malnutrita, terrorizzata, con segni evidenti di maltrattamenti fisici e in condizioni igieniche precarie.

Basta abusi sugli animali con le foto del profilo Facebook

E' nata su Facebook una nuova campagna virale a sostegno dei diritti degli animali. Da qualche giorno in molti stanno sostituendo l'immagine del proprio Profilo con quella di un animale, preferibilmente il proprio cane o gatto domestico. L'obbiettivo è quello di non vedere immagini umane sui profili Facebook fino al 28 febbraio, per sostenere la campagna contro gli abusi sugli animali. Oltre al cambiamento della foto del profilo si può inoltre inserire nello spazio dello stato personale la seguente frase: “Modifica l’immagine del tuo profilo e metti la foto del tuo animale domestico o animale che vuoi… l’idea è non vedere immagini umane in Facebook fino al 28 febbraio per collaborare con la campagna contro gli abusi sugli animali. Se sei contro il maltrattamento degli animali, copia e incolla questo messaggio nella tua bacheca!”.

Facebook riattiva "Mi piace" e "Commenti" per i post

Sono stati due giorni di caos quelli che hanno colpito Facebook. Un aggiornamento ha mandato in panico milioni di utenti, i quali si sono accorti che sotto ogni link erano spariti misteriosamente i tasti “Mi piace” e “Commenta”, ovvero proprio quelle attività che i milioni di utenti usano per interagire all'interno del social network di Mark Zuckerberg. Ma da qualche ora sembra che la situazione sia tornata normale e i pulsanti “mi piace” e “commenta” sono stati ripristinati sotto ogni tipo di link condiviso dagli utenti. Ciò che appare strano è che invece i link condivisi durante i famosi due giorni di disattivazione sono ancora sprovvisti dei due pulsanti e presentano solo quello “condividi”. Il mistero ed i dubbi restano, dato che non vi sono comunicazioni ufficiali da parte del social network.

Falso: come riavere il tasto "Mi piace" e "Commenta" su Facebook

Da ieri mattina sono scomparsi su Facebook le opzioni "Like" ("Mi piace") e "commenta" su molti contenuti postati sul social network. Sono ormai passate diverse ore, e le proteste già impazzano per la rete. Il cambiamento vale soltanto per i contenuti già pubblicati in precedenza su Facebook e che si andranno a riproporre, mentre per quelli pubblicati per la prima (nota, foto, video, link esterno) nulla è cambiato. E in queste ore è esplosa la corsa a trovare una soluzione per ripristinare il tutto. Sono tutte bufale e truffe, che hanno l'unico scopo di aumentare il numero degli iscritti ad una pagina o le visite su un sito web o blog, dove sono presenti banner pubblicitari che pagano per visualizzazione (pay per view). Inoltre, alcune procedure modificano anche le impostazioni sulla privacy dei profili.

Rimossa la pagina contro le gemelline svizzere scomparse

E' stata rimossa dal social network, grazie alla segnalazione di migliaia di utenti, la pagina su Facebook intitolata: "Scommesse aperte: gemelle sotto terra o cibo per pesci?", frutto di persone che non hanno la minima considerazione della dignità umana e del dolore. La pagina è stata segnalata all'Osservatorio sui Diritti dei Minori. "Siamo davanti all'ennesima riprova - dice Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio e consulente della Commissione parlamentare per li'Infanzia - di cio' che il social network, fra le cose mirabili, puo' rappresentare, ovvero un contenitore di pattume sociale privo di sensibilita' e lesivo delle dignita' personali. ''Una fenomenologia, questa - continua il sociologo - da stigmatizzare anche perche' pervasiva al punto da registrare adesioni."

Ragazzi troppo liberi sul Web, genitori impreparati a proteggerli


In occasione del Safer Internet Day 2011, la giornata europea dedicata alla sicurezza in Rete, Moige - movimento genitori e Trend Micro, azienda leader nella sicurezza informatica, presentano i risultati emersi da un’indagine con focus group di genitori, durante il quale sono stati discussi ed approfonditi i comportamenti in Rete di genitori e figli, i pericoli percepiti, i controlli e le misure di protezione adottate.

Tra i social network 9 ragazzi su 10 preferiscono Facebook, ma solo il 40% conosce le impostazioni per la privacy. Meno di 8 genitori su 100 utilizzano il Parental Control per la sicurezza dei pc. La preoccupazione maggiore resta il problema della pedofilia on line per quasi 7 adulti su 10” (67,8%), insieme ai contatti indesiderati (57%) e la principale forma di prevenzione e difesa è il dialogo: 6 genitori su 10 si limitano a parlarne genericamente.

Il genitore non ostacola e spesso favorisce un approccio precoce. La sensazione di pericolo dei genitori riguardo l’uso del Web da parte dei minori è abbastanza relativa, e scaturisce soprattutto da eventi di cronaca. La preoccupazione dei genitori cresce con la consapevolezza che la condivisione di immagini, video, informazioni personali, indirizzi, è ormai un’abitudine massiccia e poco controllabile.

250000 profili Facebook "rubati" e pubblicati su sito d'incontri online

Paolo Cirio ed Alessandro Ludovic (due italiani), hanno catturato dai profili pubblici di Facebook nomi, luoghi e foto pubblicamente accessibili tra 1 milione di profili degli iscritti a Facebook. Non contenti, i due hanno poi deciso di suddividere le persone così "catturate" in categorie, creando una descrizione per ciascuno di essi attraverso un algoritmo e resi visibili 250000 profili sul loro sito. Dal sito assicurano che si tratta d'una colossale operazione di valore simbolico e anche artistico. I due creatori di Lovely-Faces hanno anche dedicato al loro progetto il sito web Face-to-Facebook, nel quale spiegano le loro reali intenzioni, vale a dire quelle di sensibilizzare verso il furto d’identità in un’epoca in cui i dati di ognuno di noi sono online, spesso alla mercé di eventuali malintenzionati.

Grave vulnerabilità su Facebook permetteva accesso ai dati degli utenti

Facebook ha chiuso una grave vulnerabilità di sicurezza che avrebbe permesso a siti Web dannosi di leggere i dati personali da parte dei visitatori che avevano effettuato l'accesso al sito di social network. Il difetto è stato scoperto da due studenti di nome Wang Rui e Zhou Li, che hanno trasmesso tutte le informazioni utili alla società. Secondo Rui e Zhou, è stato possibile per qualsiasi sito web di impersonare altri siti che fossero stati autorizzati ad accedere ai dati degli utenti come il nome, sesso e la data di nascita. Inoltre, i ricercatori hanno trovato un modo per pubblicare il contenuto sulle bacheche di Facebook degli utenti in visita, un modo potenziale per diffondere malware e attacchi phishig.

Ricatti hard a ragazzine su Facebook, denunciato pedofilo

Adescava ragazze di 13 e 14 anni, si faceva mandare video compromettenti e poi chiedeva 50 euro di riscatto per non pubblicare le immagini sul social network. Denunciato un incensurato di Ventimiglia. Nel pc di casa materiale pedopornografico rinvenuto dalla Polizia Postale. L'uomo aveva utilizzato un account con dati di fantasia, in modo da non rivelare la sua identità. Ottenuto il video è scattato il ricatto: "Paga o pubblico le immagini su Facebook". E la ragazzina aveva dovuto consegnare 50 euro per evitare la pubblicazione.